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LONELY PLANET E IL FRIULI-VENEZIA GIULIA

fvg

E’ di questi giorni la notizia che Lonely Planet – casa editrice tra le più famose per quanto concerne i viaggi – ha “incoronato” le 10 Regioni top al mondo. Permettetemi un po’ di “sano campanilismo” perchè al quarto posto è risultata la mia Regione: il Friuli Venezia Giulia. Ha un territorio poco vasto ma che racchiude territori ancora selvaggi come le “nostre” montagne o spiagge alla moda. Città e luoghi che hanno scritto la Storia come Trieste, Redipuglia e molti altri. Senza farsi mancare un buon bicchiere di vino da accompagnare magari ad una fetta di frico con polenta ^_^.

E se questa classifica ha stuzzicato la vostra curiosità, iniziate da questi due luoghi che da soli meritano una visita in FVG: Redipuglia e il Castello di Duino.

 

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REDIPUGLIA – PRESENTE!

Vi voglio parlare di una località della mia regione il Friuli Venezia Giulia.

Una località che evoca echi lontani di guerra, in cui il silenzio assoluto ti avvolge, in cui puoi immaginare il tormento e il patimento degli uomini, in cui respiri la Storia.

Questa località si trova a pochi passi da Gorizia ed è il Sacrario Militare di Redipuglia, in Comune di Fogliano di Redipuglia.

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E’ il più grande sacrario militare d’Italia realizzato sulle pendici del Monte Sei Busi e custodisce i resti di più di centomila soldati caduti nelle battaglie svoltesi nelle zone circostanti (siamo nella zona di confine tra Italia, Austria e Slovenia – ex Jugoslavia) durante la Prima Guerra Mondiale.

Abbiamo deciso di fare questa sorta di “pellegrinaggio” proprio in occasione del centenario dello scoppio della “Grande Guerra”.

Prima di salire al Sacrario vero e proprio composto da tre livelli e le cui tre croci sulla sua sommità  richiamano l’immagine del Monte Golgota e la crocifissione di Cristo,

vista

decidiamo di visitare, parcheggiata l’auto nell’ampio parcheggio, il Colle S. Elia (Parco delle Rimembranze)  che si trova proprio di fronte al Sacrario.

Lungo il viale che ci porterà ad ammirare una colonna romana proveniente dalla vicina Aquileia, a ricordo di tutti i caduti di tutte le guerre, si trovano cippi commemorativi in pietra carsica con riproduzioni di cimeli ed epigrafi

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cimeli 3
stufa da trincea
telefono
telefono da campo
epigrafe
epigrafe commemorativa

In questa passeggiata  il silenzio e il rispetto sono palpabili…un silenzio innaturale, si respira un’atmosfera particolare.

Lasciato il Colle S. Elia, attraversiamo la strada e ci troviamo di fronte l’imponenza del Sacrario che mette un po’ soggezione, non solo per la sua Storia ma soprattutto per quello che simboleggia.

Percorriamo la “Via Eroica” lastricata di targhe in bronzo indicanti i nomi delle varie località carsiche in cui sono state combattute le battaglie, arrivando alle Tombe dei Generali (qui è sepolto il Comandante della Terza Armata Emanuele Filiberto Duca d’Aosta, su sua espressa volontà).

Iniziamo la salita i cui gradoni custodiscono le spoglie di quasi 40.000 soldati identificati; è impressionante…credo che ognuno di noi riesca a trovare il proprio cognome, magari un trisnonno o un parente lontano, quasi una specie di albero genealogico. Sopra ogni gradone si legge la scritta “Presente”, ripetuta quasi all’infinito

presente

Arriviamo alla sommità della gradinata dove si trovano due grandi tombe comuni dei 60.000 soldati ignoti:

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Ci addentriamo alle spalle del Sacrario dove si trovano due sale Museali (chiuse! Sigh!) e l’Osservatorio con un plastico del territorio e delle battaglie

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Il Sacrario lo avevo visitato da piccola, probabilmente in gita con la scuola, ma tornarci da adulta e con mio marito mi ha dato delle emozioni forti, molti pensieri si accavallano e proprio mentre scendiamo la lunga scalinata i miei occhi incontrano questo:

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forse un omaggio di qualcuno che ci ha preceduto..o (come voglio pensare) un simbolo ed un segno di speranza in questo luogo che è si di morte ma soprattutto di ricordo e di monito.

“…Questa certezza che la sua vita dipendesse dalla mia volontà, mi rese esitante. Avevo di fronte un uomo”

(tratto da “Un anno sull’altipiano” di Emilio Lussu)

 

INFORMAZIONI

Redipuglia E’ raggiungibile in auto (autostrada Venezia-Trieste, uscita Redipuglia proseguendo per 2 km in direzione Fogliano Redipuglia), in treno (stazione ferroviaria di Redipuglia sulla linea Udine-Gorizia-Trieste), in aereo (aeroporto di Ronchi dei Legionari, 5 km).

Sempre aperto

Per la visita alle salette museali, Si consiglia di contattare la direzione per gli orari di apertura e chiusura

Segnalo anche il piccolo Museo a fianco del parcheggio in cui sono contenuti cimeli, uniformi e lettere dei soldati:

Via III Armata

34070 Fogliano Redipuglia (GO)

Tel. +39 0481 489024

Sentieri di Pace

Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica di Fogliano Redipuglia

Via III Armata, 54

I-34070 Fogliano Redipuglia (GO)

Tel. +39 0481 489139

plfogliano@tiscali.it

 

APPROFONDIMENTI

http://www.itinerarigrandeguerra.it/

Vorrei segnalare una bella iniziativa:

http://www.tapum.it/

“Il cammino della memoria”, quasi 2.000 km percorsi a piedi nei luoghi simbolo della Grande Guerra.

 

LIBRI

Un anno sull’altipiano” di Emilio Lussu (ed. Einaudi – anche ebook)

Ambientato sull’Altipiano di Asiago (non lontano da qui) è un libro memoria  che Lussu , ufficiale della Brigata Sassari, scrisse durante i suoi giorni sull’altopiano tra il giugno del 1916 e il luglio del 1917. E’ ritenuto (a ragione, secondo il mio modesto parere) una delle più grandi opere sulla Prima Guerra Mondiale.

“Catastrofe 1914 – L’Europa in guerra”  di Max Hastings (ed. Neri Pozza – anche ebook)

 

 

CASTELLO DI DUINO – TRA LEGGENDA E POESIA

 

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“Narra la leggenda che in un tempo assai remoto nella rocca di Duino abitava un cavaliere malvagio che disprezzava la sua sposa gentile e virtuosa.

Questa lo amava a tal punto da perdonargli tutte le offese e sperava di poter intenerire il suo cuore con parole amorevoli. L’uomo, invece, infastidito dall’atteggiamento della moglie, aveva escogitato un piano per ucciderla. Una sera l’attirò su una roccia stretta sotto le muraglie del castello per spingerla in mare. Esterrefatta la castellana volse lo sguardo al cielo, domandandogli aiuto. Un grido appena soffocato le uscì dalla bocca e rimase interrotto: nel suo grande dolore era rimasta pietrificata.

Da quel giorno verso l’ora degli spiriti la Dama Bianca si stacca dalla roccia e comincia a peregrinare. Per tre volte appare e per altrettante scompare nelle cupe sale del castello. Passa attraverso le porte chiuse, vaga di sala in sala finché non ritrova la culla in cui un tempo dormiva suo figlio.

Lì la Dama Bianca rimane in un silenzio profondo fino all’alba, quando, abbandonata quella culla, ritorna alla sua roccia, dove il dolore la trasforma nuovamente in pietra.

Altri, invece, raccontano di un candelabro romano che si trova in una sala del castello e che ogni notte arde ed attraversa i saloni, mentre le porte si aprono da sole.

È la Dama Bianca che lo regge quando, invisibile, vaga disperata per il castello.”

(fonte: http://www.camelot-irc.org)

 

rocca
Rocca della Dama Bianca

Siamo a Duino, piccolo Comune (Duino-Aurisina) a pochi passi da Trieste, sulla strada costiera che già di per sé vale una visita.

In realtà la “Rocca della dama bianca” altro non è che quel che resta del vecchio Castello sorto nel XI secolo e distrutto  nel 1478 in seguito ad un attacco dei turchi.

Successivamente fu costruito nei primi anni del 1400  dai Walseeun un secondo Castello  che è attuale dimora dei Principi della Torre e Tasso.

La visita ci porta attraverso stanze, terrazze a picco sul mare da cui si gode di una vista sul Golfo di Trieste stupefacente, saloni in cui si respira aria di mistero, di storia e di cultura. Eh già: perché questa fu dimora temporanea per molti artisti tra cui Johann Strauss, Franz Liszt, Mark Twain, Gabriele D’Annunzio. Su tutti spicca la figura di Rainer Maria Rilke, che qui compose le sue famose “Elegie”.

Devo dire che mi sento un po’ in soggezione: sapere che gli stessi luoghi che sto visitando sono stati frequentati da tali personaggi mi rende quasi timorosa.

particolare
Partciolare all’interno del Castello

Senza parlare del fatto che la presenza della Dama Bianca è palpabile..o almeno lo è per me! Sarà suggestione o pazzia incombente, ma girovagando per queste stanze ho come l’impressione di essere osservata.

Usciti dal Castello scendiamo verso il Parco e ci perdiamo nei suoi viali romantici, circondati da distese di fiori di ogni genere e da roseti, da statue e reperti archeologici; il tutto nella magnifica cornice del blu infinito del mare. Resto incantata e sognante: immagino come doveva essere la vita qui tra feste, balli, intrighi e innamoramenti.

Il ritorno alla realtà è immediato quando scendiamo al Bunker. Costruito nel 1943 dalla Marina tedesca a difesa della base di Sistiana contro un eventuale sbarco alleato.

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E’ una struttura scavata nella roccia profonda quasi 20 metri. Oggi nella “sala centrale” trovano posto cimeli dell’epoca: uniformi, elmetti, armi della Seconda Guerra Mondiale e della successiva occupazione anglo-americana che ne fece un deposito di carburante!

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Ed una vecchia bicicletta, chissà come mai abbandonata qui

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Il contrasto tra il Parco e questo luogo mi fa mancare il respiro: sento il bisogno di uscire e riprendere contatto con la luce!

Niente di meglio che fare una passeggiata attraverso il Sentiero Rilke che collega Duino a Sistiana. Il Sentiero prende il nome da uno dei più importanti poeti di lingua tedesca del XX secolo, che come già detto soggiornò a lungo al Castello ospite dei Principi Torre e Tasso e che qui amava passeggiare. Come dargli torto!?

Lungo il percorso di quasi 2 km., che costeggia la Riserva Naturale Regionale delle Falesie di Duino  e si affaccia sul Golfo di Trieste, camminiamo protetti da una staccionata di legno e ci perdiamo nei profumi della macchia mediterranea, ci meravigliamo alla vista delle falesie e al panorama che si apre sotto e intorno a noi:

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Durante il percorso ci fermiamo ad ammirare tutto questo dai vari “belvedere” che sono all’uopo stati costruiti o adattati. Osserviamo anche le numerose postazioni belliche risalenti alla Seconda Guerra Mondiale.

La passeggiata è davvero piacevole e poco impegnativa dal punto di vista fisico. Siamo fortunati e la giornata è resa limpida da un leggero vento di bora che ci permette di volgere lo sguardo fino alla Laguna di Grado e alla costa istriana.

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(mappa tratta da http://www.sentieridautore.it)

Sta per fare buio e a malincuore rientriamo verso il parcheggio e ci dirigiamo lungo la strada costiera fino ad arrivare al Castello di Miramare.. Ma questa…è un’altra storia:

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E lo spettacolo di questo tramonto:

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è sicuramente un regalo della Dama Bianca.

…]

Gli amanti potrebbero, se sapessero come, nell’aria della notte

dire meraviglie. Perché sembra che tutto

faccia segreto di noi. Guarda, gli alberi sono; le case,

che noi abitiamo, rimangono. Solo noi tutto

trapassiamo, come l’aria che muta.

E tutto cospira a tacere di noi, un po’ come si tace

un’onta, forse, un po’ come si tace una speranza ineffabile.

[…]

Rainer Maria Rilke, Elegie duinesi

 

INFORMAZIONI

Castello di Duino – Via Castello di Duino, 32 – Duino Aurisina (Trieste)

Tel. 040 208120 – Fax 040 208022

E-mail: per informazioni sulle visite: visite@castellodiduino.it

per altre informazioni: info@castellodiduino.it

Sito Web: www.castellodiduino.it

Il Castello di Duino è raggiungibile in auto (autostrada Venezia-Trieste, uscita Duino, proseguire per 400 mt.)

In treno: Stazione Trieste – bus 51 – 20 minuti

In aereo: Aeroporto di Trieste – tempo di percorrenza 30 minuti; Aeroporto di Venezia – tempo di percorrenza 1 ora e mezza

 

LIBRI

“Elegie Duinesi” di Rainer Maria Rilke (ed. Universale Economica Feltrinelli)

“Morte di un’ape regina” di Francesca Raffaella Guerra (ed. Ubi Minor)

Questo libro fa parte della collana “Friuli, terra di misteri” in cui l’autrice fa conoscere luoghi poco noti ma  meravigliosi di questa terra. Si tratta di libri gialli che si leggono d’un fiato.

Questo in particolare è ambientato a Duino; il Castello e la leggenda della Dama Bianca sono parte integrante del racconto. Narra le vicende di un gruppo di adolescenti la cui bravata sfocerà in tragedia.